Gabriele Picco - Frank il fachiro
Un fachiro di Buffalora
Tiziano Scarpa
C’era un fachiro di Buffalora
che si abbronzava nella controra.
Quando d’estate il sole picchiava
tutto il paese si rintanava:
tutto il paese si rintanava:
uteri d’ombra, stanze oscurate,
penniche in arie condizionate;
penniche in arie condizionate;
cubi di vento nel meteo arrosto,
freschi febbrai abitati in agosto.
freschi febbrai abitati in agosto.
Soltanto lui si esponeva ai raggi,
senza ombrelloni, creme o panneggi.
senza ombrelloni, creme o panneggi.
Usciva in piazza, al centro dell’afa.
L’asfalto ardeva come una stufa.
L’asfalto ardeva come una stufa.
Si distendeva su un materasso
fatto di chiodi e lame da scasso.
fatto di chiodi e lame da scasso.
Così veniva in toto trafitto:
sopra dal sole, sotto dal letto.
sopra dal sole, sotto dal letto.
Metà stracotto, metà straziato,
si cospargeva di sale e aceto,
si cospargeva di sale e aceto,
peperoncino, ortica, limone
dentro le piaghe, in ogni lesione.
dentro le piaghe, in ogni lesione.
Mangiava vetri e filo spinato,
senza tisana o bicarbonato.
senza tisana o bicarbonato.
Sassi di ghiaccio nella tempesta
grevi ammaccavano la sua testa.
grevi ammaccavano la sua testa.
Coglieva al volo, per penitenza,
ogni occasione di sofferenza.
ogni occasione di sofferenza.
Ma non sentiva niente di niente.
A ogni dolore era indifferente.
A ogni dolore era indifferente.
«Chiodi e lamette, grandine e fuoco:
tutto ho patito, ma è troppo poco.
tutto ho patito, ma è troppo poco.
Devo affrontare il peggio del peggio.
Sfidare il mondo con più coraggio».
Sfidare il mondo con più coraggio».
Si fece assumere da una ditta.
Andò in ufficio in giacca e cravatta.
Andò in ufficio in giacca e cravatta.
Fece la spesa nei shopping district,
in mezzo agli hipster e ai fashion addict.
in mezzo agli hipster e ai fashion addict.
Speed date, palestre, corsi di tango,
saune, piscine, cure di fango:
saune, piscine, cure di fango:
bazzicò bar e sale scommesse,
sedusse ostesse, stese commesse.
sedusse ostesse, stese commesse.
Si diede ai vizi più deliziosi:
alcol, gelati, sesso, narcosi.
alcol, gelati, sesso, narcosi.
«Voglio abbassarmi ancora più in fondo,
fino al pilastro che regge il mondo:
fino al pilastro che regge il mondo:
soldi, successo, competizione,
calcio, cucina, televisione».
calcio, cucina, televisione».
E nella sua innocente deboscia,
tempo tre mesi, morì d’angoscia.
tempo tre mesi, morì d’angoscia.
http://www.ilprimoamore.com/blogNEW/blogDATA/spip.php?article3910
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