giovedì 28 febbraio 2019

europa

L’Europa è un continente freddo e amministrativo, una civiltà in cui ci si può riorganizzare da cima a fondo la vita in meno di una giornata, non si può più fumare in pubblico, si è talmente pieni di diritti da non essere più liberi di fare niente, una landa piena di istituti di credito dove i ristoranti biologici e il politicamente corretto sono la maschera sempre meno credibile per il più feroce darwinismo dello spirito che si riesca a immaginare.

Michel Houellebecq

Europe is a cold and administrative continent, a civilization where you can reorganize life in less than a day, you can no longer smoke in public, you are so full of rights that you are no longer free to do nothing, a land full of lenders where the organic restaurants and the politically correct are the mask less and less credible for the fiercer Darwinism of the spirit that you can imagine.
Michel Houellebecq

futuro

Si sta creando così una nuova ristretta classe dominante, quella che possiede i dati, e una grande “classe inutile” brulicante e furiosa, che fornisce i dati.
...il libero arbitrio è un’illusione e che i diritti umani sono solo una storia che ci raccontiamo. La maggior parte delle persone del mondo non sono neppure abbastanza utili per essere sfruttate.


Yuval Noah Harari

This is creating a new, dominant, dominant class, the one that owns the data, and a large "useless class" swarming and furious, providing the data.
... free will is an illusion and that human rights are just a story we tell ourselves. Most people in the world are not even useful enough to be exploited.

mercoledì 27 febbraio 2019

Io venia pien d'angoscia a rimirarti

XIV - ALLA LUNA    

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile,
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso,
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri! 


Giacomo Leopardi


To the moon
Oh graceful moon, I reminisce
A year has passed, since I came upon this hill
Full of grief, just to gaze at you:
And you were hanging above those woods,
The same as now, brightening all around.
But misty and clouded your countenance
appeared to me, with all those tears
rising on my lashes, so troubled
My life was: and still it is,
Nothing changed, delightful moon.
Anyway I'm glad of the remembrance
And to recall the years of my anguish.
When you're young and hope still has
A long course, and short is the memory,
It hurts so good to be reminded of the past things
No matter if they're sad, and you wish the pain to last.

paura


...lingua italiana


Buongiorno Tiziano, sono Xxxxx e lavoro per Xxxxx, agenzia di comunicazione di Xxxxx.
Per Gruppo Xxxxx stiamo lavorando alla stesura di un toolkit Xxxxx, una e-guide di riferimento per gli impiegati interni, che ha l’obiettivo di far vivere il brand sotto ogni aspetto, dal suo heritage alla sua essence, tramite delle experience da vivere a Xxxxx e Xxxxx.
All’interno vorremmo inserire alcune interviste di insider legati a Xxxxx, spokeperson che per nascita e/o esperienze di vita possono essere testimonianze dei territori che hanno visto la nascita del brand e dei key message che lo stesso brand veicola.
Noi abbiamo pensato senza alcun dubbio a te!
[Eccetera...]

 http://www.ilprimoamore.com/blogNEW/blogDATA/spip.php?article4155

lunedì 25 febbraio 2019

algorimi

“Senti, Google”,  “John e Paul mi stanno corteggiando. Mi piacciono tutti e due, ma in modo diverso e non riesco proprio a decidermi. Considerato tutto quello che sai, cosa mi consigli?” - “Beh, ti conosco da quando sei nato. Ho letto tutte le tue email, ho registrato tutte le tue telefonate e conosco i tuoi film preferiti, il tuo DNA e l’intera storia biometrica del tuo cuore. Ho i dati esatti di ogni tuo appuntamento e posso mostrarti i grafici del tuo battito cardiaco, che ho tracciato secondo per secondo, la tua pressione e i livelli di zucchero nel sangue a ogni incontro con John e con Paul e, come è naturale che sia, li conosco entrambi come conosco te. Basandomi su tutte queste informazioni, sui miei superbi algoritmi e su decenni di statistiche su milioni di relazioni, ti consiglio di andare con John, con l’87% di probabilità che tu sia più soddisfatto con lui a lungo termine.
 

John Akwood





come e perchè

...la tecnica che sa tutto sul come e niente sul perché - Hannah Arendt

...il tecnico, l’esperto, lo specialista, il professionista, il manager è l’individuo più servile e più cieco di fronte alla potenza della tecnica, poiché sa tutto sul come e niente sul perché.

don abbondio

“don Abbondio sta lì, nelle ultime pagine del romanzo, vivo, vegeto, su tutto e tutti vittorioso e trionfante: su Renzo e Lucia, su Perpetua e i suoi pareri, su don Rodrigo, sul cardinale arcivescovo."

Leonardo Sciascia



conformismo

L'Italia: conformismo, mafie, divisione tra Nord e Sud, arroganza del potere, l'eterno fascismo italiano.

Leonardo Sciascia

venerdì 22 febbraio 2019

processo mentale

«Non vi è processo mentale che non sia impaniato, deviato, tradito dal linguaggio. E d’altra parte noi siamo complici di questi tradimenti che costituiscono la nostra profondità»

Jean-Paul Sartre

mercoledì 20 febbraio 2019

filosofia

” La filosofia va necessariamente verso il proprio tramonto, cioè verso la scienza, che tuttavia è il modo in cui oggi la filosofia vive. […] Tutti possono vedere che la filosofia, su scala mondiale, declina nel sapere scientifico ”
( ” Che cosa fanno oggi i filosofi? “, Milano 1982).
Emanuele Severino

lunedì 18 febbraio 2019

ceramics

 Ceramics, 1918, Egon Schiele

illusoria consolazione

Leopardi e la sua riflessione sul vuoto, sul nulla, sulla vita come passaggio effimero che non lascia traccia e non può appoggiarsi ad alcuna illusoria consolazione.

Enrico Palandri

Leopardi and his reflection on emptiness, on nothingness, on life as an ephemeral passage that leaves no trace and can not rely on any illusory consolation.

...come lepri

...quando cala il colpo, cadere follemente come morti, raccogliersi e riprender coscienza, e, se si è ancora in grado di respirare, scappare a tutta forza.

Tito Perlini

gratia


Basta ascoltare la voce di una donna al telefono per capire se essa è bella. Nel timbro della voce si concentrano e si riflettono, assumendo l’aspetto della sicurezza di sé, della naturalezza e della disinvoltura, dell’abitudine e della capacità di ascoltarsi, tutti gli sguardi di ammirazione e di desiderio che le so-no stati rivolti nel corso degli anni. Essa esprime il doppio significato della parola latina gratia, che designa insieme la riconoscenza e il favore. L’orecchio è in grado di avvertire ciò che è proprio, in realtà, dell’occhio, poiché entrambi vivono dell’esperienza e dell’apprensione di una sola bellezza. Essa è riconosciuta fin dalla prima volta, come una citazione familiare di ciò che non si era ancora mai visto.

Adorno, Minima moralia, cit., pp. 126-127.

modello

«modello per reazioni a stimoli inesistenti».
I social networks sono apologia della cattiva immediatezza, coazione a parlare anche quando non c’è niente da dire, flus-so continuo di una comunicazione autoreferenziale che si riproduce nella sua nullità. 

Tito Perlini


fernsehen



L’esperienza stessa si riduce a visività. Alla vista vengono subordinati gli altri sensi in una vera e propria distorsione percettiva, implicante altresì l’annientarsi della riflessione. Il mondo, entrando in casa, si presenta come il perentorio luogo comune di se stesso.

Adorno

venerdì 15 febbraio 2019

bacillo della peste

“Ascoltando, infatti, i gridi d’allegria che salgono dalla città (si tratta dei sopravvissuti della città di Orano che stanno festeggiando la fine di un’epidemia di peste – n.d.r.) Rieux ricordava che quell’allegria era sempre minacciata. Sapeva quello che ignorava la folla, e che si può leggere nei libri, ossia che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decine d’anni addormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere, nelle cantine, nelle valige, nei fazzoletti e nelle cartacce e che forse verrebbe giorno in cui, sventura e insegnamento agli uomini, la peste avrebbe svegliato i suoi topi per mandarli a morire in una città felice.

Qui termina il romanzo La peste del filosofo e scrittore Albert Camus (1913-1960), che equipara le tragedie del XX secolo a epidemie infettive.

primo gennaio


Il primo gennaio
Eugenio Montale
So che si può vivere
non esistendo,
emersi da una quinta, da un fondale,
da un fuori che non c’è se mai nessuno
l’ha veduto.
So che si può esistere
non vivendo,
con radici strappate da ogni vento
se anche non muove foglia e non un soffio increspa
l’acqua su cui s’affaccia il tuo salone.
So che non c’è magia
di filtro o d’infusione
che possano spiegare come di te s’azzufino
dita e capelli, come il tuo riso esploda
nel suo ringraziamento
al minuscolo dio a cui ti affidi,
d’ora in ora diverso, e ne diffidi.
So che mai ti sei posta
il come – il dove – il perché,
pigramente rassegnata al non importa,
al non so quando o quanto, assorta in un oscuro
germinale di larve e arborescenze.
So che quello che afferri,
oggetto o mano, penna o portacenere,
brucia e non se n’accorge,
né te n’avvedi tu animale innocente
inconsapevole
di essere un perno e uno sfacelo, un’ombra
e una sostanza, un raggio che si oscura.
So che si può vivere
nel fuochetto di paglia dell’emulazione
senza che dalla tua fronte dispaia il segno timbrato
da Chi volle tu fossi…e se ne pentì.
Ora,
uscita sul terrazzo, annaffi i fiori, scuoti
lo scheletro dell’albero di Natale,
ti accompagna in sordina il mangianastri,
torni indietro, allo specchio ti dispiaci,
ti getti a terra, con lo straccio scrosti
dal pavimento le orme degli intrusi.
Erano tanti e il più impresentabile
di tutti perché gli altri almeno parlano,
io, a bocca chiusa.