giovedì 31 marzo 2016

diamante

foto:luciopicca


mangio il diamante
risoluzione di un presente
informazione, pubblicità, media, ci mettono sempre di fronte ad una proiezione sul futuro
pensarsi domani
manifestare questa insoddisfazione, subire senza interrogarmi per niente
singolo, privato ormai della comunità
vivere sempre più isolati, risolvere ognuno il proprio quotidiano
strutture abbozzate, senza chiara funzionalità, disegni di pazzi architetti o ignari bambini
c'è posto per una sola persona a monowe
senza mai retrocedere di un passo
non mono, ma plurima
una egemonia omologa la società
si uccidono le cose per mano di simboli
l’osceno valore di scambio compie sul sacrosanto valore d’uso
retorica dell’alienazione e della mancanza
l’occhio dell’io e il soggetto dello sguardo
pace del prezzo
forza vicaria
esaurimento etico
punizione della necessità
volti, caduti nella terra delle patate, thomasbernhard
mio padre, l’inventore della mia morte
rilettura localistica dei diritti
nel nome di una legge più alta
le astrazioni dichiarative lasciano il passo ai codici
pensiero algoritmico e procedurale
tutti doverosamente connessi
techno-obesity
promuovere start-up, fare i makers
algoritmi finanziari

luciopicca

mercoledì 30 marzo 2016

Cospiratori


alessandro zannier i cospiratori 2003


“La storia degli uomini è un attimo tra due passi di un viandante”
(kafka)


giovedì 24 marzo 2016

Etichette



Etichette sociali e ruoli, pensate all’immagine vivida del Lear di Shakespeare. Quando nella landa dove infuria la tempesta re Lear indaga con furia lunatica sulle cose umane e così risponde alla domanda: “non è, dunque, l’uomo altro che questo? Si deve dire che questo è il povero Tom di Bedlam, nella bufera. Il povero Tom che contrasta nudo con la feroce rabbia del cielo. Consideriamolo. Esaminiamolo, ora un po’: tu non devi né seta al baco né lana alla pecora né pelle alla belva né profumo allo zibetto. Eh, ce n’è tre qui: sofisticati, adulterati. Tu sei solo la cosa così com’è. L’uomo inalduterato non è altro che un povero animale nudo e forcuto come te. Presto, sbottonatemi qua. Via, via ciarpame! Basta. Via, via roba presa in prestito! La pelle nuda, il corpo nudo, senza più il paramento che lo tormenta e lo riempie di pustole, di ombre e macchie purulente. Via, via macchie!” Possiamo dire che Lear, nella scena della follia, prende distanza rispetto alla corona che, come etichetta, socialmente lo identifica.

mercoledì 23 marzo 2016

Hybris

Andreas Achenbach

hybris

/hý·bris,'y-/

Presso gli antichi Greci, l'orgogliosa tracotanza che porta l'uomo a presumere della propria potenza e fortuna e a ribellarsi contro l'ordine costituito, sia divino che umano, immancabilmente seguita dalla vendetta o punizione divina ( tísis ): concetto di fondamentale importanza in alcuni scrittori greci, specialmente in Eschilo.

 

martedì 22 marzo 2016

ballo

foto: luciopicca
ballo
tutti sono condannati a comunicare con tutti ovunque si trovino
gorgone insonne
nel regno del sempre presente
disincentivare eccessivamente gli esclusi
processi, non risultati
chi ha la capacità di vivere, di essere totalmente se stesso, è inevitabilmente sconfitto
sta scurannu… chi pena, avissimo pututu fari tanti cuosi
finché non c’è collera non c’è speranza
l’istinto, la fame, il conflitto
sottratti alle occupazioni della quotidianità
trasformare un chilo di munnizza in un chilo di sasizza
esasperato il desiderio e modificato la pulsionalità in esibizione coatta,
potenzialmente volta all’inganno
follia dei like
fenomenologia della diversità
asimmetria del conflitto
definizioni in ordine di alterità, come se l'identità è qualcosa di fisso e facilmente definibile
non uso maiuscole, e come punteggiatura la sola virgola, senza sintassi, sgrammaticato
grammatica propria
deficit di rappresentazione
folla gregaria
luciopicca


martedì 15 marzo 2016

...nacque nel frastuono

foto: luciopicca

Anselmo Secòs nacque nel frastuono:
quello d’ospedale e fuori d’ospedale:
voci di camici e grida di neonati
e –appena fuori – d’auto e di passanti.
Sarà per questo – per semplice reazione
- che dal chiasso rifugge a gamba tesa:
appena sente le urla e i litiganti,
trova una scusa e corre in qualche bosco
(per sua fortuna c’è ancora qualche bosco)
o si rifugia in camera o in soffitta
(cosa è più bello di stanza e di soffitta?)(…)

Daniele Gorret

lunedì 14 marzo 2016

Tempo

Vignetta di Marco Gavagnin - Il tempo stringe




Kafka aveva compreso che i viaggi, il sesso e i libri sono strade che non portano da nessuna parte, e che tuttavia sono strade dove bisogna incamminarsi e perdersi per ritrovarsi di nuovo o per incontrare qualcosa, quello che sia, un libro, un gesto, un oggetto perduto, qualunque cosa, forse un metodo se si ha fortuna: il nuovo, quello che da sempre è stato lì.


Roberto Bolaño


venerdì 11 marzo 2016

Sciascia


(...)  La miseria scendeva dentro di voi, si faceva peccato d’origine e specchio del destino: inalienabile e irredimibile in voi come in quell’umanità dolente ed attonita.

Leonardo Sciascia

giovedì 10 marzo 2016

Zoe

(foto: luciopicca)




ZOE
Le città e i segni. 3.
L’uomo che viaggia e conosce ancora la città che lo aspetta lungo la strada, si domanda come sarà la reggia, la caserma, il mulino, il teatro, il bazar. In ogni città dell’impero ogni edificio è differente e disposto in un diverso ordine: ma appena il forestiero arriva alla città sconosciuta e getta lo sguardo in mezzo a quella pigna di pagode e abbaini e fienili, seguendo il ghirigoro di canali orti immondezzai, subito distingue quali sono i palazzi dei principi, quali i templi dei grandi sacerdoti, la locanda, la prigione, la suburra. Così- dice qualcuno – si conferma l’ipotesi che ogni uomo porta nella mente una città fatta soltanto di differenze, una città senza figure e senza forma, e le città particolari la riempiono.Non così a Zoe. In ogni luogo di questa città si potrebbe volta a volta dormire, fabbricare arnesi, cucinare, accumulare monete d’oro, svestirsi, regnare, vendere, interrogare oracoli. Qualsiasi tetto a piramide potrebbe coprire tanto il lazzaretto dei lebbrosi quanto le terme delle odalische. Il viaggiatore gira gira e non ha che dubbi: non riuscendo a distinguere i punti della città, anche i punti che egli tiene distinti nella mente gli si mescolano. Ne inferisce questo: se l’esistenza in tutti i suoi momenti è tutta se stessa, la città di Zoe è il luogo dell’esistenza indivisibile. Ma perché allora la città? Quale linea separa il dentro dal fuori, il rombo delle ruote dall’ululo dei lupi?
(Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)

mercoledì 9 marzo 2016

Caino



...la frase di Caino in risposta alla domanda di Dio che gli chiede dove sia suo fratello:


“Sono forse io il custode di mio fratello?”

martedì 8 marzo 2016

svincolo


svincolo
permanenze e innovazioni
da nessuna parte, con nessuna parte
tendere all’espansione illimitata di una pretesa padronanza razionale
riforma del tempo e dello spazio
infiniti attimini
specchiandosi nel suo tablet
la cultura delle persone
è illegittimo sentirsi soddisfatti
nientificare il portato morale del singolo
natura bestiale
sospensione del senso
radicalmente sprotetti
inghiottiti da un sistema


venerdì 4 marzo 2016

Capitalismo

Danilo Santinelli

[...] “il capitalismo si è mondializzato, i grandi paesi emergenti sono emersi, la terza rivoluzione ‘industriale’ – quella di internet, delle energie rinnovabili, dell’agricoltura biologica, delle nanotecnologie – ha preso il suo slancio, l’imperativo ecologico si è imposto, i lavoratori dipendenti si sono frammentati in categorie con interessi divergenti e la ‘classe operaia’ ha cessato di rappresentarli o di guidarli, l’immigrazione ha cambiato sia le dimensioni che la sua natura, la democrazia delle opinioni – mediatica e informatica – ha superato la democrazia rappresentativa, nel cielo dell’ideologia, il nazionalismo, le religioni, il liberalismo economico hanno il vento in poppa…”

Da un articolo di Henry Weber, direttore di studi del Ps francese, pubblicato in “Libération” del 31.11.2014, p. 25.

giovedì 3 marzo 2016

Maiale

 




di Lucio Picca

Maiale


I maiali non riescono ad alzare gli occhi al cielo.
Ho voglia di regalarti un Maiale!
E’ sporco, affonda le sue zampe nel fango,
 olezzo nauseabondo.
Non è un destriero,
 non studia per diventarlo.
Grurr Grurr Grugnisce, è rosa,
–dona le sue carni–
Sporco, infangato, si rotola felice!
Ti regalo un maiale,
 maturo per la terminazione.
Qualche settimana di stagionatura,
 Voilà – il prosciutto.
Assoporalo!


mercoledì 2 marzo 2016

Bernie Sanders

Bernie Sanders

«Un tale che si chiamava Adolf Hitler vinse un'elezione nel 1932. Vinse un'elezione e 50 milioni di persone morirono nella seconda guerra mondiale come risultato di questa elezione, inclusi 6 milioni di ebrei. Perciò quello che ho imparato da ragazzino è che, in realtà, la politica è molto importante»


Tra i punti del suo programma politico vi sono: istituzione di un sistema sanitario nazionale, riabilitazione del Glass-Steagall Act (separazione fra banche di risparmio e banche d'investimento), università pubblica gratuita finanziata con imposte sulle operazioni di borsa, salario minimo orario di 15 dollari, messa al bando di lobby e grandi finanziatori nei rapporti con i candidati.

martedì 1 marzo 2016

geometria

dietro la geometria
desiderio, sofferenza, distruzione, dinamismo, vita quotidiana, noia ordinaria
élan vital, desiderio di morte, noia profonda, estasi sacra, strutture linguistiche, forze produttive
parresia, vanvera cosmica
volteggiare senza rete sul vuoto
non esiste alcun universo alternativo, mitico, favoloso, sognante o liberatorio
i diversi io che hanno nel tempo abitato
entropia dell’identità
vista attraverso l’assenza
non si riconosce più nulla della distruzione
tempo di rete, di algoritmi, di autoritarismo apparentemente democratico
alienazione, estraniazione, falso individualismo
funzionario dell’apparato
nodo della rete
funzionare al meglio
società amministrata
rete, dovere individuale
catechismo dell’arte di governo autoritaria, democrazia
noi siamo i buoni e gli altri i cattivi
impiega coscientemente un intero arsenale di trucchi
pensiero stereotipato, per schemi
slides, tweet
provoca passività spirituale
intelligenza significa sempre più percezione e prestazione precisa, rapida
reagire meccanicamente ai segni e a un determinato genere di passività
i mass media tecnici forniscono modelli all’azione, mutismo
l’illusione che venga detto qualcosa
perdere l’abitudine di esprimersi
reazioni rapide, esatte, automatiche
passività rispetto al mezzo
infinito monologo collettivo
brevi messaggi, nessun discorso
facoltà critiche dell’individuo