lunedì 29 febbraio 2016

ascoltami

foto: luciopicca
ascoltami, ti sto parlando
inventare modi di percepire
le idee si succedono costantemente
percezione, tipo peculiare di idea
stagista, non confermata
simultaneità, successione
automaton, automi spirituali
variazione
provocare passioni tristi, essenziale all’esercizio del potere
costrutto, idee che si succedono
scorrere di un flusso
ocursus, incontro
infinito processo di composizione
gradi differenti di composizione
casualità degli incontri
in balia degli incontri
gradiente di complessità
il potere di essere affetto
vis existendi, energia
andamento lineare
accumulare dolori
disgregazione
diminuzione delle potenze
essenze
flusso di pittura
mutare i limiti in opportunità
emancipare dall’obbligo della somiglianza
sistema di concetti
possibilità, incompossibilità
rappresentare qualcosa di concreto

luciopicca

giovedì 25 febbraio 2016

non mangio



foto: luciopicca
non mangio

sono stati gettati su una via, in fondo alla via c’è un atto che li aspetta
le mosche di argo sembrano più accoglienti delle persone
i dati reali sono visti come il maggior pericolo per l’ordine costituito
sacro, attualizzato nelle forme del consumo
il generico quanto autentico fascismo
all’aver pensato di diventare un batterista jazz per poi scoprirsi senza talento
era un libro gigante, di quelli che esteticamente sembrano contenere tutte le verità possibili
la diffrazione crea disegni inconsueti, del senso, dell’ambizione, della solitudine
lunedì neri, laghi disseccati, cina, pozzanghere di brodo primordiale, serotonina, apocalisse, google, idrogeno e metano, satelliti, parigi, viscere del cosmo, default, plutone troppi muscoli da usare, acqua, ammoniaca, nucleotidi e dna, america, silenzio, buio omega, saturno contro urano, contaminazioni, sillogismi e imperativi, anche una cosa stupida, arabia saudita, wto, crepuscolo, cubo e ipercubo, gli spazi di calabi-yau, un brivido lucido e nero come di seta, il calore della singolarità, l’aurora boreale, nello spettro tra il rosso e il blu, tasso d’interesse, dimensioni, atlantico, scarti di qualche supernova, gengive, tra l’after party e il panico, lacrime calde, metilone e mefredone, eruzioni tossiche, fukushima, nagasaki e mururoa, veloce come luce, materia oscura, pure a sparire ci si deve abituare, milano, fulmini, saette e tempeste elettriche, un piano lucido, quanti modi di resistere quando qualcuno non c’è più, niccolòcontessa
cuoce le nostre vite facendole ribollire
appena al di fuori della mia portata c’è qualcos’altro che appartiene al resto di me
c’è qualcosa nello spazio tra ciò che so e ciò che sono, dondelillo
il presente può tentare di apparirci come l’opzione meno possibile
godere di beni minimi e necessari, quali il cibo necessario e non superfluo, il vestiario necessario
la casa necessaria e non superflua
il pane, l’olio, il pomodoro, la pasta, il vino, il salame
educazione elementare delle cose che ci sono utili e anche dilettevoli alla vita
riconoscere il momento in cui altri orizzonti si schiudono
una serie di particolari personali messi insieme
rendersi esattamente conto di ciò che si compra
l’uniformità piatta e fantomatica dei volti, delle voci, del linguaggio
un enorme bottega di stracci non necessari
pura fonia, flatus vocis
nuovo fascismo senza storia

luciopicca

lunedì 22 febbraio 2016

Mosche da carne


Sono semplici mosche da carne, un po' grasse.
Fu quindici anni or sono che un forte odore di carogna le attirò sulla città.
Da allora ingrassano.
Fra quindici anni saranno grosse come piccole ranocchie.

Le mosche - Jean-Paul Sartre

giovedì 18 febbraio 2016

Nietzsche


E sapete voi che cosa é per me il mondo? Devo mostrarvelo nel mio specchio? Questo mondo é un mostro di forza, senza principio, senza fine, una quantità di energia fissa e bronzea, che non diventa nè più piccola nè più grande, che non si consuma, ma solo si trasforma, che nella sua totalità é una grandezza invariabile [...] Questo mio mondo dionisiaco che si crea eternamente, che distrugge eternamente se stesso, questo mondo misterioso di voluttà ancipiti, questo mio al di là del bene e del male, senza scopo, a meno che non ci sia uno scopo nella felicità del ciclo senza volontà, a meno che un anello non dimostri buona volontà verso di sè, per questo mondo volete un nome? Una soluzione per tutti i suoi enigmi? E una luce anche per voi, i più nascosti, i più forti, i più impavidi, o uomini della mezzanotte? Questo mondo é la volontà di potenza e nient'altro! E anche voi siete questa volontà di potenza e nient'altro!

(F. Nietzsche, La volontà di potenza)


mercoledì 17 febbraio 2016

Gadda


“Appartenevano a quella gente che sorride di pietà e di superiorità quando parla del governo,
ma che è assente da tutte le attività del governo: assente dall’amministrazione, dalla magistratura,
dall’esercito, dalla marina, dall’insegnamento […]
Il presentarsi come professore di filosofia o di diritto romano o di storia antica in un salotto ***
equivale a farsi ricevere con un’occhiata di commiserazione. Soltanto chi fabbrica scaldabagni
o maniglie di ottone stampato è una persona degna di considerazione a *** […]
Interminabili tiritere contro i professori e le scuole si sentono ad ogni pié sospinto negli illuminati salotti della borghesia pacchianissima,
lodi dell’attività pratica, inni allo scaldabagno, ditirambi verso le maniglie di ottone stampato”.


Carlo Emilio Gadda

lunedì 15 febbraio 2016

spezzettato


foto:luciopicca
spezzettato

non ci serve alcun magazzino della tradizione, bensì una casa in cui si possa respirare
leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità
grumo aggomitolato di immaginari
arti industriali
Ιώβ, giobbe, eyüp, perseguitato
improvvise irruzioni di disordine generate dal caso
mondo della complessità
uno sguardo che considera il nostro sguardo
risveglio di un problema
non tutto resta così semplice e naturale com’era prima
nessuna è vera, ma ciò non alcuna importanza
la casualità è all’interno dell’insieme limitato
l’ineliminabilità della contraddizione, dell’incertezza irrazionalizzabile
cum plicare, piegare insieme
la complessità comporta invece un elemento d’ignoranza da parte dell’osservatore
dell’incerto, dell’aleatorio, della nube
conoscono, pensano e decidono
i, bordi, dei quadri
aisthesis, percepire, sentire
rivolgimento dentro, entropia
imprevedibilità e causalità delle relazioni tra le componenti di un suo qualunque aggregato
ciò che è verificato a livello locale può non essere vero a livello globale
l’interpretazione di una struttura costituisce un modello
morphè, forma
quest'ordine è solo momentaneo, locale
l’ordine è raro, un caso fortuito
è il disordine, l’aleatorio, improbabile, a regnare
la nozione di progresso deve comportare autocritica e riflessività
agitazione, dispersione molecolare e disordine
simplex sigillum veri
multiverso disordinato
la riduzione al semplice non è possibile
fisica, biologia, letteratura, mito
luciopicca


giovedì 11 febbraio 2016

Materialismo



venerazione collettiva per il materialismo


realism is not the only correct path
il realismo non è l'unico percorso corretto




Wang-Qingsong

mercoledì 10 febbraio 2016

contenitori



foto: luciopicca
inutili contenitori che classificano

si fida più dell’onestà degli eventi che dell’astuzia delle persone
le persone son facili da avere a poco prezzo, compresa la propria persona
ha smesso di credere alla definizione delle cose partendo da un unico punto di vista
è sempre più convinto pertanto del legame di tutte le cose fra di loro,
convinto della complessività, tanto che soffre delle dissonanze fino all’autodisfacimento
traballamento
svendita di merce avariata rappresentata dalle filosofie spogliate di sacralità
è l’immagine che ci caratterizza
è nell’immagine che noi riusciamo ad afferrare
di qualsiasi cosa, è notte, teniamo in mano la copia
gadji beri bimba
glandridi lauli lonni cadori
gadjama bim beri glassala
glandridi glassala tuffm i zimbrabim
blassa galassasa tuffm i zimbrabim…
lamentazioni sacerdotali
trappola degli stereotipi
cesura temporale
luciopicca


lunedì 1 febbraio 2016

Michael Joyce



foto: luciopicca


«A prescindere dal fatto che finisca o meno nella top ten e che diventi un nome conosciuto da tutti,
Michael Joyce è, in altre parole, un uomo completo (anche se in una maniera grottescamente
limitata).
Ma vuole di più. Non maggiore completezza; non pensa in termini di virtù o di trascendenza.
Vuole essere il migliore, vuole che il suo nome sia famoso,
vuole sollevare trofei da professionista sopra la propria testa voltandosi pazientemente in ogni direzione verso i fotografi e le telecamere.
È un americano e vuole vincere.
Questo vuole, ed è disposto a pagare per ottenerlo ed è disposto a pagare con la gioia senza rimpianti di un uomo per cui il problema della scelta è diventato irrilevante molto tempo fa.
Per Joyce, a 22 anni, è già troppo tardi per qualunque altra cosa: ci ha investito troppo, c’è dentro fino al collo. Penso che sia tanto fortunato quanto sfortunato. Lui dice che è felice,
e dice sul serio. Augurategli buona fortuna».

David Foster Wallace