domenica 30 luglio 2017

Anne Imhof

Arte contemporanea
Anne Imhof

realtá dura e alienante
delimitazioni
fisiche
sociali
politiche
economiche
tecnologiche
individuo costretto
strumenti di costrizione
corpi ammaestrati
fragili
merce digitale
le immagini
creano la realtà
duro come il vetro
trasparente come il controllo
Anne Imhof
classe 1978
luciopicca

https://m.youtube.com/watch?feature=share&v=bjVGOLmWmRw

giovedì 27 luglio 2017

…c’è aria di soffocamento


…c’è aria di soffocamento
solo l’amore
solo il conoscere conta
non l’aver amato
non l’aver conosciuto
pasolini
della notte che
piana quaggiù
le sopite visioni
…ancora di mille vite
disamore
mistero
miseria
stanco rincaso
per neri piazzali di
mercati tristi
spinti da un
festivo ardore
stupenda
misera
allegri e feroci
gli uomini imparano bambini
pigre dita da fattorino
a capire
che pochi conoscono le passioni
non mi sono fraterni
vivono di esperienze
una luna morente
nel silenzio
sotto festoni di luci
ormai sole
buio e immondizia
scompaiano cantando

ppp
il pianto della scavatrice
frammenti
luciopicca
 


052 luciopicca

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051 luciopicca

051 luciopicca

luciopicca (12)

luciopicca (12)

mercoledì 26 luglio 2017

...ha sempre diciotto anni

Sento tossire l'operaio che lavora qui sotto;
la sua tosse arriva attraverso le grate che dal pianterreno
danno nel mio giardino. Sicché essa pare risuonare tra le piante,
toccate dal sole dell'ultima mattina di bel tempo. Egli,
l'operaio, là sotto, intento al suo lavoro, tossisce ogni tanto,
certamente sicuro che nessuno lo senta. E' un male di stagione
ma la sua tosse non è bella; è qualcosa di peggio che influenza.
Egli sopporta il male, e se lo cura, immagino, come noi
da ragazzi. La vita per lui è rimasta decisamente scomoda;
non l'aspetta nessun riposo, a casa, dopo il lavoro,
come noi, appunto, ragazzi o poveri o quasi poveri.
Guarda, la vita ci pareva consistere tutta in quella povertà,
in cui non si ha diritto neanche, e con naturalezza,
all'uso tranquillo di una latrina o alla solitudine di un letto;
e quando viene il male, esso è accolto eroicamente:
un operaio ha sempre diciotto anni, anche se ha figli
più grandi di lui, nuovi agli eroismi.
Insomma, a quei colpi di tosse
mi si rivela il tragico senso di questo bel sole di ottobre.

Pier Paolo Pasolini 'La tosse dell'operaio'
in 'Tempo illustrato'
8 novembre 1969 in 'Poesie disperse I'

…di garzoni

…di garzoni
di serve
d’operai perduti
bianche impalcature
l’essere nudi
l’umana ingiustizia
rifui solo
ignorati ed amari
lido
l’erbivendolo greve
sopra il fango
assolati sterri
brulicare oscuro
meridionali voci
la storia non sente
la natura riarde
dove bruciare
l’ultima remora
che mi avanza
svenato sole
le cagne
con il loro latrato
i geli
le indifferenze
scorati disgusti
chino, muto
ragione tremenda
rozzo e cavilloso
sgraziato e squisito
punito
stolto
promettono disprezzo
infecondo rancore
sterri
contro lo sfatto schermo
contro lo sfatto schermo
contro lo sfatto schermo
qualche marcio frutteto
garzoni
serve
ossessi

recit
ppp
frammenti
luciopicca


... of garzoni
Of service
Of workers lost
White scaffolding
Being bare
Human injustice
Just refuse
Ignored and bitter
shore
Herbivendole greve
Over the mud
Sterile suns
Dark obscure
Southern voices
History does not feel
The nature riarde
Where to burn
The last remora
Which advances to me
Faded sun
The bitches
With their lattice
I geli
The indifference
Outraged disgust
Chino, mute
Tremendous reason
Rough and chubby
Sagacious and exquisite
punished
fool
Promise contempt
Infamous rancor
Earthmoving
Against the defective screen
Against the defective screen
Against the defective screen
Some rotten orchard
boys
need
the possessed

recit
ppp
scraps
luciopicca

050 luciopicca

050 luciopicca

049 luciopicca

049 luciopicca

mercoledì 19 luglio 2017

Notte!


Notte!

Non c’è più niente
oltre la natura – in cui del resto è effuso
solo il fascino della morte – niente
di questo mondo umano che io ami.
Tutto mi dà dolore: questa gente
che segue supina ogni richiamo
da cui i suoi padroni la vogliono chiamata,
adottando, sbadata, le più infami
abitudini di vittima predestinata;
… l’omertà del male che l’invade;
il suo brulicare intorno a un benessere
illusorio, come un gregge intorno a poche biade;
la sua regolarità di marea, per cui resse
e deserti si alternano per le vie,
ordinati da flussi e da riflussi ossessi
e anonimi di necessità stantie…”

Pasolini da ‘La religione del mio tempo’ Garzanti, Milano (1961)

042 luciopicca

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martedì 18 luglio 2017

...rassicura la loro inferiorità


Il Fascismo conviene agli Italiani perché è nella
loro natura e racchiude le loro aspirazioni, esalta
i lori odi, rassicura la loro inferiorità.
Il fascismo è demagogico ma padronale,
retorico, xenofobo, odiatore della cultura,
spregiatore della libertà e della giustizia,
oppressore dei deboli, servo dei forti,
sempre pronto a indicare negli «altri»
le cause della sua impotenza e sconfitta.
Il fascismo è lirico, gerontofobo,
teppista se occorre, stupido sempre, ma
alacre, plagiatore, manierista.
Non ama la natura, perché identifica
la natura nella vita di campagna,
cioè nella vita dei servi; ma è cafone,
cioè ha le spocchie del servo arricchito.
Odia gli animali, non ha senso dell’arte,
non ama la solitudine, né rispetta il
vicino, il quale d’altronde non rispetta lui.
Non ama l’amore, ma il possesso.
Non ha senso religioso, ma vede nella
religione il baluardo per impedire agli altri
l’ascesa al potere. Intimamente crede in Dio,
ma come ente col quale ha stabilito un
concordato, do ut des. È superstizioso,
vuol essere libero di fare quel che gli
pare, specialmente se a danno o a
fastidio degli altri.
Il fascista è disposto a tutto purché
gli si conceda che è lui il padrone,
il padre.
Le madri sono generalmente fasciste.

Il seguente brano proviene dall’appendice del Diario degli errori, apparso postumo nel 1976 per i Classici Bompiani e ripubblicato da Adelphi nel 2002. (JC)
Ennio Flaiano

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039 luciopicca

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giovedì 13 luglio 2017

adulto - pier paolo pasolini

1991, una Fender Stratocaster distrutta da Kurt Cobain durante la registrazione di “Endless Nameless”. Photo courtesy EMP

Adulto? Mai—mai
.
Adulto? Mai—mai, come l’esistenza
che non matura—resta sempre acerba,
di splendido giorno in splendido giorno—
io non posso che restare fedele
alla stupenda monotonia del mistero.
Ecco perché, nella felicità,
non mi sono abbandonato—ecco
perché, nell’ansia delle mie colpe
non ho mai toccato un rimorso vero.
Pari, sempre pari con l’inespresso,
all’origine di quello che io sono.

Pier Paolo Pasolini

Adult? Never, never
.
Adult? Never, never—like life itself,
which never matures, forever green
from splendid day to splendid day,
I cannot help but remain true
to the wondrous monotony of mystery.
This is why, when happy,
I’ve never given up on myself—and why
in my anguish over all I’ve done wrong
I’ve never felt any real remorse.
Forever equal to what is left unsaid,
at the origin of what I am.

Pier Paolo Pasolini

035 luciopicca

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034 luciopicca

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giovedì 6 luglio 2017

ruchetta

impura aria
cieche schiarite
disamorata
ingenuo sforzo di rifare la vita
tu morto
e noi morti ugualmente
umido giardino
noia patrizia
misere tettoie
nudi mucchi di latta
giardino gramo
uomini rimasti uomini
nera umidità
diversamente rossi
magra serra
attaccati a un possesso
rozzo splendore
mantenermi in vita
di me borghese
non scelgo
stato traditore
calore degli istinti
colore degli istinti
umilianti speranze
a che serve la luce
infime minuzie
ventre
di una enorme cicala
radure di ruchetta
il sole lotta con la brezza
senti il mancare
di ogni religione vera
il buio ha resa serena la sera

1954, le ceneri di gramsci
pasolini, frammenti
luciopicca


Air impurities
Clear blinds
disaffected
Naive effort to restore life
You died
And we died too
Damp garden
Boredom patricia
Sheds of sheds
Offers tin cans
Gramo garden
Men remained men
Black humidity
Otherwise red
Lean greenhouse
Attached to a possession
Rough splendor
Keep me alive
Of me bourgeois
I do not choose
He was a traitor
Heat of instincts
Color of the instincts
Humble hopes
Which serves the light
Infinitely minuzi
stomach
Of a huge cicada
Rays of light
The sun wrestles with the breeze
You miss it
Of every true religion
The darkness made it serene in the evening

1954, le ceneri di gramsci
pasolini, fragments
luciopicca


scopino

Noi apparteniamo all’Ordine degli Scopini
Ci rassomigliamo tutti come i frati:
il  primo voto sarebbe quello del silenzio
lo scopino se ne va tutto solo col suo bidone
sul carrettino, e lo spigne, cercando —
Al sole o al brutto tempo lo scopino spigne il carrettino
con sopra il bidone, e lo scopone in mano, cercando —
Non si lascia distrarre da niente, come uno che prega —
A lui gli basta andare, in riva al mare
o tra li palazzi della città -
Lo scopino se ne va tutto solo e zitto, cercando —
Si raduna coll’altri scopini dove nessuno li vede,
come li frati
E oggi 24 Aprile 1970
è giorno di sciopero: l’Ordine degli Scopini
è entrato nella storia;
bisogna essere contenti, come se gli angeli
fossero scesi sulla terra, a sedersi sulle panchine dei viali
e sui muretti della borgata;
è giorno di Rivelazione;
è caduta ogni separazione tra il Regno d’Ognigiorno
e il Regno della Coscienza;
ciò che resta intatta è l’umiltà;
perché chi ebbe una vocazione vera
non conosce la violenza; e parla con grazia
anche dei propri diritti.

Pier Paolo Pasolini

mercoledì 5 luglio 2017

muto vento

muto vento
senza cappotto
fino a non esistere
mandria di grattacieli
sterri, fabbriche
tuguri recenti e decrepiti
muto vento
la meste quotidiana
i poveri bicchieri di vino
i loro certi occhi
i nostri incerti
umido stanzone
l’irreale qualcosa
che faceva eterna quella sera
mentre la notte già s’annuncia
sgomento
grido
in un solo vecchio inverno
ah quando
un tempo confuso
si rifà terso
sbanda
inattiva ebbrezza
fatti da orale rozza esperienza
vivo dialetto
mutare
giocondamente vivo
anche se muto
fede
affetto
sapore

1955, quadri friulani
pasolini
frammenti
luciopicca

…rifiata


luciopicca (9)

luciopicca (9)

027b luciopicca

027b luciopicca