foto: luciopicca
luci, artificializzazioni
nel buio incertola fanciullezza smorta nella barba
pensando, essere altrimenti
imporre limiti al disordine, mi trascina
quieto e folle ordine
soccorrevi col gesto
scrivere i numeri in lettere
resterebbe un branco di persone che se ne va in giro a conversare e a socializzare senza concludere niente
rifiuto del lavoro
chiuóvo sbattuto ’ncasato, chiodo picchiato pigiato
schegge sonore, barlumi
nu curtiéllo passa pe ddinto, un coltello attraversa tenace
idolo maieutico capace di dischiudere
pezzi di pensiero sgangherati
è un continuo gioco a mascherarsi, a fingere di non essere
ciò che siamo
unico e irripetibile,
sempre diverso,
inafferrabile,
qui e là
lo stupore della presenza
la contrazione del tempo
motivo dell’esistenza
intellegibile
avete rovinato qualsiasi contemplazione artistica gratuita,
qualunque dono visionario immotivato
godere, concepire senza concetto
guarda come ride, il suino, tutto contento, appoggiato sul niente
luciopicca
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