lunedì 1 febbraio 2016

Michael Joyce



foto: luciopicca


«A prescindere dal fatto che finisca o meno nella top ten e che diventi un nome conosciuto da tutti,
Michael Joyce è, in altre parole, un uomo completo (anche se in una maniera grottescamente
limitata).
Ma vuole di più. Non maggiore completezza; non pensa in termini di virtù o di trascendenza.
Vuole essere il migliore, vuole che il suo nome sia famoso,
vuole sollevare trofei da professionista sopra la propria testa voltandosi pazientemente in ogni direzione verso i fotografi e le telecamere.
È un americano e vuole vincere.
Questo vuole, ed è disposto a pagare per ottenerlo ed è disposto a pagare con la gioia senza rimpianti di un uomo per cui il problema della scelta è diventato irrilevante molto tempo fa.
Per Joyce, a 22 anni, è già troppo tardi per qualunque altra cosa: ci ha investito troppo, c’è dentro fino al collo. Penso che sia tanto fortunato quanto sfortunato. Lui dice che è felice,
e dice sul serio. Augurategli buona fortuna».

David Foster Wallace

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