martedì 19 settembre 2017

sono cresciuto...


Sono cresciuto sul mare e la povertà mi è stata fastosa, poi ho perduto il
mare, tutti i lussi mi sono sembrati grigi, la miseria intollerabile. Da allora
aspetto. Aspetto le navi del ritorno, la casa delle acque, il giorno limpido.
Paziento, cerco con tutte le forze di essere gentile. Mi si vede passare per
belle strade dotte, ammiro i paesaggi, applaudo come tutti, porgo la mano,
non sono io che parlo. Mi lodano, sto un po’ soprappensiero, mi offendono,
mi stupisco un po’. Poi dimentico e sorrido a chi mi oltraggia, o saluto
troppo cortesemente chi amo. Che posso farci se ho memoria per una sola
immagine? Finalmente mi ingiungono di dire chi sono. «Niente ancora,
niente…»

IL MARE DA PIÙ VICINO
Giornale di bordo
Albert Camus

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