giovedì 31 maggio 2018

...desideri e aspirazioni

Milena Jesenská (1896-1944)


Avete mai visto il viso di un detenuto dietro le sbarre di una prigione? Un viso tagliato dalla croce delle sbarre. Capirete allora che sono le finestre, non le porte, ad aprirsi sulla libertà. Davanti alla finestra c’è il mondo. Un volto dietro una finestra munita di inferriata è più terribile di un uomo dietro una porta chiusa. Perché è nella finestra che sono riposte tutte le speranze di luce, tramonti, orizzonti; è nella finestra che risiedono desideri e aspirazioni. Dietro la porta non c’è che la realtà. Io amo i finestrini dei tram, dei treni e degli autobus, sui quali scivolano i rumori della strada. Amo passare delle ore a girare per una città guardando dal finestrino. Vedere qualcosa da una finestra mi pare cento volte più affascinante, più divertente, più avvincente che vederlo direttamente. Vedere qualcosa da una finestra significa: non appartenervi. Esserne al di fuori. Serbare in me una parte ben circoscritta, indipendente di desiderio di ciò che vedo, ciò che non domino interamente come domino invece lo spazio in cui mi trovo. Vedere paesaggi da una finestra significa conoscerli doppiamente: attraverso gli occhi e attraverso i propri desideri.

 


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