The Chinchillas, Francisco Goya
Il film [...] mostra un
mondo in cui il collegamento [Verknüpfung]
degli uomini con il divino resta incompiuto. Questi uomini della metropoli non
hanno più alcuna affinità con ciò che è superiore [das Obere], sono soltanto un’esteriorità, come lo è la strada
stessa, dove succedono molte cose, senza che nessuna abbia davvero luogo. Il meccanismo
[Getriebe] delle figure assomiglia al
turbinio degli atomi, non si incontrano mai, ma si urtano gli uni con gli
altri, si spingono a vicenda e si separano. Invece di vivere connessi alle cose
[Dingen], sprofondano, abbandonandosi
al movimento mortifero degli oggetti [Gegenständen]:
alle auto, alle file di facciate, alle insegne luminose, che, incuranti
dell’ora, a ogni ora si illuminano e si oscurano. [...] L’ amore è accoppiamento,
la morte un caso, e il tragico non si manifesta. Un coesistere fianco a fianco
(Nebeneinander) muto e senz’anima di
automezzi manovrati e pulsioni senza controllo, un brulichio sull’asfalto e nei
locali notturni, che si consuma in manifestazioni di cruda vitalità, a meno che
non assuma come principio le finalità predisposte da una ratio sostitutiva.
Siegfried Kracauer
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