giovedì 4 ottobre 2018

I passi del labirinto errante

labirinto della masone
(...)
insufficienza di uno sguardo meramente razionale sul reale,
 

commistione di vero e falso, falsi piani, sentieri che si biforcano e si riuniscono
 

Fontanellato, il labirinto di Franco Maria Ricci è il più grande del mondo: 
200mila piante di bambù, quadri, sculture e libri
 

Franco Maria Ricci ha fatto costruire il suo labirinto a Fontanellato, in provincia di Parma, inaugurato nel maggio del 2015. È realizzato con piante di bambù di specie diverse e in uno spazio di 7 ettari, la struttura ospita dei plessi culturali per un’estensione di oltre 5mila metri quadrati: un museo (con una collezione di oltre 500 opere), una biblioteca (dedicata a opere grafiche e tipografiche che ospita i 1.200 libri stampati da Giambattista Bodoni, oltre a 15mila volumi di storia dell’arte), una sala delle feste e dei balli, la piazza di un borgo con la sua chiesa, una torre belvedere.

Tramonti e generazioni
 

di cui nessuno fu il primo.
Freschezza d’acqua nella gola di Adamo.
L’ordinato paradiso.
L’occhio decifrante le tenebre.
All’alba, l’amore dei lupi.
La parola, l’esametro. Lo specchio.
La Torre di Babele e la superbia.
La luna osservata dai Caldei.
Le sabbie innumerevoli del Gange.
Zhuang-zi e la farfalla che lo sogna.
Le mele d’oro delle isole.
I passi del labirinto errante.
La tela infinita di Penelope.
Il tempo circolare degli stoici.
La moneta in bocca all’uomo morto.
Il peso della spada sulla bilancia.
Ogni goccia d’acqua nella clessidra.
Le aquile, i fasti, le legioni.
Cesare nel mattino di Farsalia.
L’ombra delle croci sulla terra.
Gli scacchi e l’algebra del persiano.
Le tracce delle lunghe migrazioni.
I regni conquistati a suon di spada.
La bussola incessante.
Il mare aperto.
L’eco dell’orgoglio nella memoria.
Il re giustiziato con un’ascia.
L’incalcolabile polvere che fu eserciti.
La voce dell’usignolo in Danimarca.
La scrupolosa linea del calligrafo.
Il volto suicida nello specchio.
La carta del baro.
L’oro avido.
Le forme della nube nel deserto.
Ogni arabesco del caleidoscopio.
Ogni rimorso e ogni lacrima.
Occorsero tutte queste cose
affinché le nostre mani s’incontrassero.

(Le cause – Borges)

Nessun commento:

Posta un commento