Il labirinto sul pavimento della cattedrale di Chartres
come un labirinto nel quale siamo costretti a perderci
girovaghiamo per corridoi infiniti, girando a destra, poi a sinistra, poi ancora a destra, verso una meta destinata a rimanere sempre sconosciuta
circonlocuzioni non solo della vita, ma anche dell’amore, del terrore, dell’esplorazione e dello smarrimento
un labirinto che sarà composto soltanto di una linea, «invisibile e incessante».
privo di qualsiasi forma distinguibile
esteso nel tempo piuttosto che nello spazio
Nietszche, nella Gaia scienza, tentò di spiegare l’inevitabilità del labirinto: «Chi scruta entro se stesso come in un immenso spazio cosmico e porta in sé vie lattee sa anche come siano irregolari tutte le vie lattee: esse conducono dentro al caos e al labirinto dell’esistenza».
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