Una donna di lettere
Alan Bennett
frammento
Assolvenza su Miss Ruddock davanti al muro
gigio di un istituto. Indossa una
uniforme, parla molto in fretta ed è
raggiante.
Dovrei
andare avanti col mio diario. Mrs Proctor ci fa tenere un diario, serve per il corso
di Critica letteraria. Le altre ragazze non sanno che cosa metterci dentro, io non
so che cosa lasciar fuori. I guaio è che non ho mai tempo per scriverlo, sono indietro
di tre giorni.
Sono
talmente occupata. La mattina c’è Terapia Occupazionale, e io ho scelto Rilegatura
e Sartoria. In Sartoria Mrs Dunlop mi ha sbattuto all'ultimo banco e sto confezionando un abitino da cocktail. Ho detto:
«Ma non vado mai ai cocktail», E lei: «Be', adesso che hai il vestito, puoi andarci»,
E per questo che siamo qui: nuovi orizzonti. E di shantung, con un colletto a scialle.
In Artigianato Lucille mi sta facendo una collanona da metterci su.
Divido la stanza con Bridget, che è di Glasgow.
Faceva la prostituta a tempo perso e ha ammazzato il suo marmocchio, per sbaglio,
una volta che era ubriaca e furibonda. Faccino grazioso, non lo diresti mai. Sua
madre era cieca, ma faceva certi pasticcini da favola, e ha tirato su una famiglia
di nove persone in tre stanze. È proprio vero che non si finisce mai di imparare. Comunque
ho fatto amicizia praticamcnte con tutti. Sono sempre in questo corridoio; spesso
la campanella suona mentre sto ancora facendo il mio giro di visite.
Ridono di me, lo so, ma senza cattiveria.
Lucille dice: «Sai che sei buffa, Irene. Non ti importa niente di essere in prigione»,
«Prigione! » ho risposto, «Lucille, erano anni che non mi sentivo cosi libera».
Certo che sono fortunata. Alle altre manca il
sesso. Uomini, uomini, uomini. Non parlano d'altro.
Nota bene, per me non e piú un mistero come
prima: Bridget mi ha illustrato la procedura step by step. In passato, se mai
mi fossi trovata a letto con un uomo, sarei stata un pesce fuor d'acqua, mentre
adesso almeno conosco i rudimenti, come dice Bridget. Chiaro che alla mia età
l'evento appare improbabile, ma è comunque piacevole aggiungere una nuova
freccia al proprio arco. Mi hanno anche insegnato a fumare. Non che voglia
diventare una fumatrice a tempo pieno, non sono il tipo e non voglio esserlo,
ma se per caso mi trovo in una situazione sociale che prevede la sigaretta,
tipo quando brindano in onore della Regina, adesso non faccio più brutta
figura. D'altronde la filosofia di questo posto e tutta qui: imparare cose
utili.
Al corso da segretaria vado alla grande, Miss
Macaulay dice che sono l'allieva migliore della classe avanzata. Batto a macchina
veloce come il vento. Miss Macaulay dice che non dobbiamo lasciarci sfuggire l'occasione:
se lei glielo chiedesse in ginocchio, forse (e sottolinea forse) quelli
dell'amministrazione potrebbero lasciarmi usare il computer. Poi il piano è:
Fase Uno, vado in semi libetà per qualche tempo, seguita dalla Fase Due, un
soggiorno in un istituto di riabilitazione dove sarò reintegrata nella comunità.
E finalmente Fase Tre, un posticino in un ufficio da qualche parte. Ho domandato
a Miss Macaulay: «Sarà un problema essere
stata in prigione? ». E lei: «Irene, con i tuoi requisiti non sarebbe un problema
essere stata nelle SS ».
Ma cosa non esce da quelle bocche! Viene proprio
da ridere. Hanno parole per cose che non sapevo nemmneno aessero un nome, devo ammettere
che adesso ogni tanto le mie parolacce le dico anch'io, ma solo quando l'occasione
lo richiede. L'altra sera ero seduta vicino a Shirley durante l'ora di socializzazione.
Shirley è molto obesa, credo per via delle ghiandole, e stiamo cercando di
mettere insieme una lettera al sua fidanzato. Insomma, lei dice che è il suo fidanzato,
ma ho dovuto ricominciare la lettera tre volte perché prima lo chiamava Kenneth.
poi Mark, e alla fine si è decisa per Stephen. Il fatto è che balbetta, Shirley,
e secondo me cercava solo un nome che riuscisse a pronunciare. Non credo nemmeno
che ce l'abbia un fidanzato, vuole soltanto darsi un tono. E poi non dovrebbe essere
qui, non ha tutte le rotelle a posto, ma pare che non sappiano dove altro metterla,
appicca incendi dappertutto. Comunque eravamo nella sua stanza a inventarci qualcosa
da scrivere al cosiddetto fidanzato, quando irrompe Geraldine la Nera, si spaparanza
sul letto, e comincia a intromettersi chiedendole se questo fidanzato è biondo,
se ha i riccioli, e altre domande personali molto sconvenienti che con Shirley sarebbe
il caso di evitare. E Shirley si confonde e balbetta, e Geraldine se la ride, insomma
ho deciso di buttare alle ortiche la diplomazia e ho detto a Geraldine di andare
a fare il culo.
Lei si mette a sghignazzare e si precipita nel
corridoio gridando: «Sapete che cos'ha detto Irene? Sapete che cos'ha detto Irene?».
Appena è uscita Shirley fa: «Non dovevi dire cosi ». «Lo so, ma a volte è necessario»,
«No, Irene, non intendo che non dovevi dirlo. Ma l'hai detto sbagliato. Non è: vai
a fare il culo», E che cos'è?». « È: vai a fare in culo». È proprio una pasta
di ragazza.
Pausa.
A volte Bridget si sveglia in piena notte
urlando, perchè ha sognato il marmocchio che ha ucciso, allora vado a sedermi
vicino a lei e le tengo la mano finché non si riaddormenta. C'è la mia sveglietta
che fa tic tac e sento i pioppi vicino al campo giochi stormire nel vento e
forse sta piovendo e io sono qui
seduta.
E sono talmente felice.
DISSOLVENZA.
FINE.
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