Da:
Diario di lavorazione del film Mamma Roma
dell'aiuto regista Carlo Di Carlo.
Una sala, appena rinfrescata di calce, all’interno di una
fattoria abbandonata, nei pressi di Frascati, è il luogo
scelto per girare il pranzo di nozze, la prima scena del
film. La tavola è a ferro di cavallo, piena di invitati: da
Mamma Roma a Zaccaria, da Biancofiore ai papponi.
Al centro, Carmine, lo sposo, la sposa e il padre.
Mamma Roma deve entrare con tre maialetti vestiti
con le giarrettiere, con un giglio in testa e col nastrino
rosa. C’è da faticare. Ma in fondo anche questo
problema è risolto felicemente. Sarà l’exploit comico
del film: una sarabanda di battute, di invenzioni, di
stornelli “burini” su arrangiamenti musicali dei “pezzi”
di Vivaldi, in una cornice da ultima cena.
Una sala, appena rinfrescata di calce, all’interno di una
fattoria abbandonata, nei pressi di Frascati, è il luogo
scelto per girare il pranzo di nozze, la prima scena del
film. La tavola è a ferro di cavallo, piena di invitati: da
Mamma Roma a Zaccaria, da Biancofiore ai papponi.
Al centro, Carmine, lo sposo, la sposa e il padre.
Mamma Roma deve entrare con tre maialetti vestiti
con le giarrettiere, con un giglio in testa e col nastrino
rosa. C’è da faticare. Ma in fondo anche questo
problema è risolto felicemente. Sarà l’exploit comico
del film: una sarabanda di battute, di invenzioni, di
stornelli “burini” su arrangiamenti musicali dei “pezzi”
di Vivaldi, in una cornice da ultima cena.
Tratto da Teoria e tecnica del film in Pasolini, a cura di
Antonio Bertini, Bulzoni 1979 e da L’Europa letteraria,
III, n. 17, ottobre 1962, Roma.
Antonio Bertini, Bulzoni 1979 e da L’Europa letteraria,
III, n. 17, ottobre 1962, Roma.
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