Dialogo degli ateniesi e dei melii sulla giustizia in guerra
Tucidide
Melii
Sappiamo che è in gioco la nostra salvezza
Ateniesi
Non vi vogliamo persuadere con buone ragioni, non c’è diritto tra il forte e il debole
Melii
Usiamo il linguaggio dell’utile: non ci conviene distruggere il diritto comune e l’accordo reciproco
Ateniesi
Non temiamo i vincitori, ma la ribellione dei sottomessi
A noi conviene dominarvi senza fatica, a voi salvarvi
Melii
Non potremmo restare amici, senza sottomissione?
Ateniesi
No, sarebbe per noi segno di debolezza davanti ai nostri sudditi
Melii
I vostri sudditi si paragonano a noi che siamo autonomi?
Ateniesi
Sì, perché hanno le loro ragioni a ribellarsi e lo faranno se ci pensano deboli
Melii
Non temete, punendoci, di rendervi nemici i neutrali?
Ateniesi
Temiamo gli isolani che non controlliamo e i ribelli al nostro impero
Melii
Saremmo vili se non difendessimo la nostra libertà
Ateniesi
Sareste saggi, perché questa non è una gara d’onore e noi siamo molto più forti
Melii
Lotteremo con tutte le nostre forze, contando sul favore della divinità perché siamo pii e giusti
Ateniesi
Abbiamo rispetto per la divinità e seguiamo le tendenze della natura umana
Per legge di natura chi è più forte comanda
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