lunedì 3 luglio 2017

gridìo dei servi

gridìo dei servi
mozze, allegre case
tuguri
quotidiana voce
venti africani
senza rondini
giungla delle anime scure
dure necessità
bassezze
impure confusioni
ciechi smarrimenti
sopita furia
solatia
l’acre aria
il tempo
che uguale s’infutura
con sé vi trasporta
nell’oscura monotonia
che rinnova la vita
la luce è frutto di un buio seme
figli dei mezzadri
loro gridìo di servi
negli smorti, eccelsi toni
più vera
perché più espressa
ossessa rassegnazione
furente marchio
della servitù
greco meridione
sporco, splendido
è necessità il capire
il fare
credersi volti al meglio
e non concedersi respiro
vane feste

1954, pasolini
frammenti, l’umile italia
luciopicca

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