venerdì 30 luglio 2021

Nihil sub sole novum

 

«Una generazione se ne va, una generazione giunge, mentre la terra sta immobile per sempre.

Sorse il sole e subito il sole si incamminò verso il luogo dal quale sorgerà ancora. Si spinge verso

il meridione e gira verso il settentrione, girando e rigirando se ne va il vento e sui suoi giri torna il

vento. Tutti i fiumi scorrono verso il mare, ma il mare non si riempie, al luogo verso cui scendono

i fiumi, là essi tornano per scorrere ancora. Tutte le parole si logorano, all'uomo è precluso

pronunciarle fino in fondo, l'occhio non si sazia nel guardare, né l'orecchio si colma quando

ascolta. Quanto fu sarà. Quanto fu fatto sarà fatto. Sotto il sole non si dà nulla di nuovo. Vi è una

realtà di cui si dice: «Guardala, è una novità». Già c'era nei tempi immemorabili che ci

precedettero. Non vi è memoria di quanto avvenne nei tempi remoti e neanche di quel che accadrà

ci sarà ricordo presso chi verrà dopo.» (Qohelet 1, 4-11)

 

Generatio præterit, et generatio advenit; terra autem in æternum stat. Oritur sol

et occidit, et ad locum suum revertitur; ibique renascens, gyrat per meridiem, et

flectitur ad aquilonem. Lustrans universa in circuitu pergit spiritus, et in circulos

suos revertitur. Omnia flumina intrant in mare, et mare non redundat; ad locum

unde exeunt flumina revertuntur ut iterum fluant. Cunctæ res difficiles; non

potest eas homo explicare sermone. Non saturatur oculus visu, nec auris auditu

impletur. Quid est quod fuit? Ipsum quod futurum est. Quid est quod factum

est? Ipsum quod faciendum est. Nihil sub sole novum, nec valet quisquam

dicere: Ecce hoc recens est: jam enim præcessit in sæculis quæ fuerunt ante nos.

Non est priorum memoria; sed nec eorum quidem quæ postea futura sunt erit

recordatio apud eos qui futuri sunt in novissimo.

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