Ci han portati tutti dentro questa grande piazza… e sono entrati, saran stati sette otto ufficiali italiani, dei fascisti, no? Ci hanno interrogato e han detto: «guardate ragazzi, siete al campo di Buchenwald. Se volete arruolarvi nella repubblica di Salò siete in tempo per salvarvi». Qualcuno è andato – dico la verità – qualcuno è andato. Ma non dei nostri. Io e mio fratello ci siamo detti: «mah, se si voleva farlo, lo si poteva fare anche in Italia. Non si veniva in Germania per andare nella repubblica di Salò!». Abbiamo detto così: «noi accettiamo il campo di concentramento». E così ci hanno portati via.
Testimonianza di Varinio Galante, deportato a Buchenwald il 3 agosto 1944 con il fratello gemello Evandro, entrambi muratori e staffette partigiane.
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