CHIE-CHAN E IO
Banana
Yoshimoto
Feltrinelli
p 111
KAORI
1
Mi ascolti con grande attenzione, però si capisce che
fondamentalmente non sei interessato ai discorsi degli altri. Si sente che il
tuo vero nemico è la noia. Tutto ti annoia presto. Hai scritto in faccia che
ormai non ti aspetti più niente dalle persone. Ti capisco perché anch’io, per
certi aspetti, ero come te. Prima di Chie-chan.
Ero una che quando comprava un mazzo di fiori, mentre li
mettevo nel vaso, già pensavo a quando sarebbero appassiti. Mi dicevo: dureranno
una settimana? Se si seccano prima questi fiori, magari li tolgo e quelli che
restano li sistemo in un vaso più piccolo…
Tentavo di prevedere tutto. Se tutto era come avevo
immaginato, mi sentivo tranquillizzata, e contemporaneamente annoiata. (Shinoda annuisce) Ma Chie-chan riesce
davvero, fino al momento in cui il fiore appassirà, ad affidare tutto al fiore.
Per me il tempo era qualcosa che avanzava, spostandosi sempre in avanti. Ma il
tempo di Chie-chan si divide in momenti, che si scompongono in momenti ancora
più brevi, e in ognuno i mondi si moltiplicano, mostrando infiniti colori
abbaglianti. L’ho imparato. E la mia noia è scomparsa.
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