Comunità
Scrivo io!
GIUSEPPE
di luciopicca
Suona la sveglia: drin… drin…
drin…
Pesante mi alzo, la guardo: ore cinque del mattino.
E’ lunedì 11 dicembre 1967, sono stanco.
Pesante mi alzo, la guardo: ore cinque del mattino.
E’ lunedì 11 dicembre 1967, sono stanco.
Accendo la mia lucina, piccola,
sul comodino. Il muro sporco, sbaffato di nero. La pigna di libri, ritagli di
giornale, qualche matita.
Non ho voglia di andare alla
Breda, consumarmi al Tornio Verticale, sono sempre meno verticale.
Io, Giuseppe, pochi studi, poco
incline allo studio. Una crescente passione per la lettura. Pochi mezzi,
difficoltà di comprensione, lentezza.
Mio padre: - impara un mestiere ti servirà nella vita!
Mio padre: - impara un mestiere ti servirà nella vita!
Bah!
E' qualche anno che leggo,
capisco poco, mi piace.
Mi estraneo dalla realtà, dalla mia realtà - vivo diviso -.
La sera sono io, accendo la mia lucina, mi immergo nelle parole scritte, fantastico, mi scollego, mi addormento cavalcando un pensiero.
La mattina mi alzo, prendo la mia bicicletta e stringo me stesso nel mandrino.
Il mandrino del mio tornio stringe me stesso, modifica il mio aspetto, cancella la mia indole.
Mi estraneo dalla realtà, dalla mia realtà - vivo diviso -.
La sera sono io, accendo la mia lucina, mi immergo nelle parole scritte, fantastico, mi scollego, mi addormento cavalcando un pensiero.
La mattina mi alzo, prendo la mia bicicletta e stringo me stesso nel mandrino.
Il mandrino del mio tornio stringe me stesso, modifica il mio aspetto, cancella la mia indole.
Prendo la bicicletta, vecchia,
arrugginita, cigolante.
Mi piace!
Oltre la sera con le parole e la lucina, mi piace il tragitto dalla mia stanza in affitto e la Breda Elettromeccanica.
Non è un tragitto, è un viaggio di trentacinque minuti.
Mi piace!
Oltre la sera con le parole e la lucina, mi piace il tragitto dalla mia stanza in affitto e la Breda Elettromeccanica.
Non è un tragitto, è un viaggio di trentacinque minuti.
Questa mattina c’è nebbia, amo la
nebbia.
La nebbia è un mandrino enorme, leggero che stringe (soffice) me stesso, non modifica il mio aspetto, mi dona tranquillità: ho un’indole!
La bicicletta è arrugginita, l’ossidazione del ferro mi attrae. Il ferro così solido ed elastico, si consuma polverizzandosi.
La nebbia è un mandrino enorme, leggero che stringe (soffice) me stesso, non modifica il mio aspetto, mi dona tranquillità: ho un’indole!
La bicicletta è arrugginita, l’ossidazione del ferro mi attrae. Il ferro così solido ed elastico, si consuma polverizzandosi.
Chi l’avrebbe detto!
La mia insegnate mi annoiava, non
riuscivo mai a seguire le spiegazioni. Ero attratto da cose pratiche, l’utilizzo
delle mani, fare, costruire qualcosa.
Ora non ho più voglia di fare,
voglio pedalare nella nebbia ascoltando il cigolio della bicicletta.
S’è rotta una bacchetta del freno, non ho voglia di ripararla. Ne sono capace, non ne ho voglia.
S’è rotta una bacchetta del freno, non ho voglia di ripararla. Ne sono capace, non ne ho voglia.
Oggi sarà una giornataccia,
nell’aria c’è qualcosa che non capisco, agitazioni sindacali, scioperi degli
straordinari.
Sono un crumiro, ho lavorato il
giorno di Sant’Ambrogio, non ho fatto il ponte-sciopero suggerito dal
sindacato, incontrerò Leone questa mattina.
Si, Leone.
Energico, attivo, così sicuro di se`, impegnato nella lotta contro il “padrone”.
Vorrei essere come lui, avere idee chiare, spendermi in esse. Invece faccio i conti, guadagno 40 mila lire al mese, incremento con gli straordinari.
Energico, attivo, così sicuro di se`, impegnato nella lotta contro il “padrone”.
Vorrei essere come lui, avere idee chiare, spendermi in esse. Invece faccio i conti, guadagno 40 mila lire al mese, incremento con gli straordinari.
-Mi sento mediocre!
Non comprendo questi anni, queste
lotte, dovrei impegnarmi e non fare il crumiro.
Invece fuggo la realtà, accendo la lucina la sera, pedalo nella nebbia, mi stringo nel mandrino.
Invece fuggo la realtà, accendo la lucina la sera, pedalo nella nebbia, mi stringo nel mandrino.
Oggi sarà difficile, Leone si
scaglierà contro di me, ha un temperamento caldo, mi fa incazzare. Credo sia un
opportunista, però si da da fare.
Non ce la farò ad affrontarlo,
chiederò aiuto a Guido, il mio capo squadra.
Dovrei essere più schietto: - si,
sono un crumiro, non me ne frega un cazzo delle vostre agitazioni, ho
l’opportunità di guadagnare qualche soldo in più e me ne frego.
Non ce la faccio, non riuscirei
mai a parlargli cosi`. Ho bisogno di un aiuto, spero nella difesa di Guido.
Per il momento sto bene, ho la
nebbia, il cigolio della bicicletta.
Il mandrino e Leone sono lontani.
Il mandrino e Leone sono lontani.
***
Mandrino: è un dispositivo meccanico,
installato su una macchina utensile, per esempio un tornio.
Permette di serrare un pezzo, tenedolo
ben fermo.
Girando sul proprio asse concede
una lavorazione minuta e precisa, si può realizzare una perfetta filettatura,
si realizzano pezzi meccanici di alta qualità.
Il mandrino tiene ben fermo il
pezzo grezzo.
L’operatore, mediante l’uso di
utensili, interviene e modifica il grezzo ricavando un
prodotto levigato e finito.
Il pezzo grezzo non ha
possibilità di muoversi, stretto nelle ganasce soggiace inerme all’intenzione
dell’operatore.
Il mandrino, unito alla macchina
meccanica (tornio), permette la modificazione del grezzo.
Lo scopo della lavorazione è realizzare un nuovo pezzo ben levigato e utile per la produzione.
Lo scopo della lavorazione è realizzare un nuovo pezzo ben levigato e utile per la produzione.
Del pezzo grezzo iniziale non si
avrà più conoscenza.
Mandrino (dettaglio)
Tornio (moderno) Breda, con il
mandrino in primo piano
Il racconto nasce dall'esperienza "I documenti raccontano" e dalla lettura del dossier di documenti dall'archivio Breda presentati a lezione.
Nessun commento:
Posta un commento