mercoledì 21 dicembre 2016

Ero un bambino


[…]

 

ero un bambino con bocca grande e grandi occhi  ***

che correvano ovunque per comprendere il mondo


 

il bambino non capisce perché deve soffrire

piange a gola spiegata per gridare la sua sciagura

ma la minima idiozia ugualmente lo fa sorridere

 

 

 

j'étais un gosse à grosse bouche et grands yeux  ***

qui se jetaient partout pour comprendre le monde


 

l’enfant ne comprend pas pourquoi il doit souffrir

il pleure à gorge déployée pour crier son malheur

mais la moindre bêtise aussi le fait sourire

 

 

william cliff

 

 

appiccico e incollo, tendo al mio filo conduttore.

-il mio orologio va venti minuti indietro, si festeggia l’arrivo del natale alzando i bicchieri, sono le ore ventiquattro del ventiquattro dicembre duemilanove.

-il mio orologio è indietro, non arriverà alle ventiquattro, rifiuta il natale.

 

navigo sulle onde sintetiche, trovo sabaudia e scrivo volutamente minuscolo, senza maiuscole.

 

pier paolo sulle dune che videro me bambino, con mio padre, sulla sabbia.

 

 

La sera del 7 febbraio 1974 la Rai tv trasmise un nuovo, breve documentario della serie “Io e…”, intitolato “Pasolini e … la forma della città”, a cura di Paolo Brunatto. Nelle ultime immagini, mentre si chiudeva il documentario e dopo aver camminato nervosamente tra le dune di Sabaudia, all’improvviso Pasolini si fermò, esponendo alla telecamera il pallore di un volto sofferto e scavato, e denunciando con assoluta sincerità e asciutta drammaticità, decisamente inabituali per i telespettatori di allora (e di oggi) l’appiattimento culturale, la devastazione estetica e l’imbarbarimento civile a cui ci avrebbe inevitabilmente portato la società dei consumi concepita dalla repubblica post-fascista e in generale da tutti i “regimi democratici” contemporanei.

ascolto, senza vedere:

-sento il mare

-la voce parlante, in qualche modo il 7 febbraio 1974 è presente,

il processo, moderno, di archiviazione ci proietta, saltando lo spazio-tempo, il momento sepolto e riascoltabile più volte – presenza puntuale e sintetica.

 

-regime

-architettura

-metafisico-realistico

-esseri viventi completi, interi, pieni, nella loro umiltà

-città

-criminali

-gruppo

-ordinata

-radici

-provinciale, rustica, palaindustriale

-regime democratico

-acculturazione

-omologazione

 

-il potere della civiltà dei consumi riesce ad ottenere perfettamente

-distruggendo le varie realtà particolari

-togliendo realtà ai vari modi di essere uomini

 

-talmente rapidamente

 

-incubo

-risvegliandosi, forse

 

-non c’ è più niente da fare!

 

 

guardo, senza ascoltare:

-scorrono le parole, piccole, non riesco a leggerle

-sulle dune in soprabito

-primo piano, volto scavato

-laguna

-grigio

-cittadina

-pianura

-il maglione è colorato sotto il soprabito scuro

-piazza

-orologio

-campanile

-movimento

-scatole

-solitudine

-persiane chiuse

mare,mare,mare…

 

-afono

-scapigliato

-zigomi sporgenti

-sofferente

-vento

 

 

il mio orologio è magico, per fortuna si rifiuta, talvolta, di segnare il tempo.

 

 

lucio

 

 

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