[…]
ero un bambino
con bocca grande e grandi occhi ***
che correvano
ovunque per comprendere il mondo
…
il bambino non
capisce perché deve soffrire
piange a gola
spiegata per gridare la sua sciagura
ma la minima
idiozia ugualmente lo fa sorridere
j'étais un gosse à
grosse bouche et grands yeux ***
qui se jetaient
partout pour comprendre le monde
…
l’enfant ne
comprend pas pourquoi il doit souffrir
il pleure à gorge déployée pour crier son malheur
mais la moindre
bêtise aussi le fait sourire
william cliff
appiccico e incollo, tendo al mio filo conduttore.
-il mio orologio va venti minuti indietro, si festeggia
l’arrivo del natale alzando i bicchieri, sono le ore ventiquattro del
ventiquattro dicembre duemilanove.
-il mio orologio è indietro, non arriverà alle
ventiquattro, rifiuta il natale.
navigo sulle onde sintetiche, trovo sabaudia e scrivo
volutamente minuscolo, senza maiuscole.
pier paolo sulle dune che videro me bambino, con mio
padre, sulla sabbia.
La
sera del 7 febbraio 1974 la Rai tv trasmise un nuovo, breve documentario della
serie “Io e…”, intitolato “Pasolini e … la forma della città”, a cura di Paolo
Brunatto. Nelle ultime immagini, mentre si chiudeva il documentario e dopo aver
camminato nervosamente tra le dune di Sabaudia, all’improvviso Pasolini si
fermò, esponendo alla telecamera il pallore di un volto sofferto e scavato, e
denunciando con assoluta sincerità e asciutta drammaticità, decisamente
inabituali per i telespettatori di allora (e di oggi) l’appiattimento
culturale, la devastazione estetica e l’imbarbarimento civile a cui ci avrebbe
inevitabilmente portato la società dei consumi concepita dalla repubblica
post-fascista e in generale da tutti i “regimi democratici” contemporanei.
ascolto, senza vedere:
-sento il mare
-la voce parlante, in qualche modo il 7 febbraio 1974 è
presente,
il processo, moderno, di archiviazione ci proietta,
saltando lo spazio-tempo, il momento sepolto e riascoltabile più volte –
presenza puntuale e sintetica.
-regime
-architettura
-metafisico-realistico
-esseri viventi completi, interi, pieni, nella loro umiltà
-città
-criminali
-gruppo
-ordinata
-radici
-provinciale, rustica, palaindustriale
-regime democratico
-acculturazione
-omologazione
-il potere della civiltà dei consumi riesce ad ottenere
perfettamente
-distruggendo le varie realtà particolari
-togliendo realtà ai vari modi di essere uomini
-talmente rapidamente
-incubo
-risvegliandosi, forse
-non c’ è più niente da fare!
guardo, senza ascoltare:
-scorrono le parole, piccole, non riesco a leggerle
-sulle dune in soprabito
-primo piano, volto scavato
-laguna
-grigio
-cittadina
-pianura
-il maglione è colorato sotto il soprabito scuro
-piazza
-orologio
-campanile
-movimento
-scatole
-solitudine
-persiane chiuse
mare,mare,mare…
-afono
-scapigliato
-zigomi sporgenti
-sofferente
-vento
il mio orologio è magico, per fortuna si rifiuta,
talvolta, di segnare il tempo.
lucio
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