martedì 10 gennaio 2017

Solitudine


 

Solitudine

Dino Buzzati

 

Li vedo: durante la conversazione uno di colpo si distrae, sta fermo e pensieroso,
magari pochi secondi ma è quanto basta per capire che la sua verità è là, dentro
quel silenzio. Come uno che dinanzi a casa stia conversando con gli amici e a un tratto
li lascia, corre dentro a vedere chissà cosa e subito dopo ritorna, col volto di prima
tale e quale, e nessuno sa che cosa sia andato a fare e se qualcuno glielo domanda,
lui risponde "niente", e d'altra parte non si poteva scorgere nulla attraverso la porta
quando lui l'ha aperta, che cosa ci fosse dietro, non si vedeva che un rettangolo di buio.
Una immensa piazza, dunque, con intorno un'infinità di case, questa è la vita;
e, in mezzo, gli uomini che trafficano fra di loro e nessuno riesce mai a conoscere
le altre case; soltanto la propria e in genere male anche questa perché restano molti
angoli bui e talora intere stanze che il padrone non ha la pazienza o il coraggio di
esplorare. E la verità si trova soltanto nelle case e non fuori.
Cosicché del restante genere umano non si sa mai niente.
L'uomo passa distratto in mezzo a questi infiniti misteri e ciò non sembra
poi dispiacergli eccessivamente.


(La Solitudine tratto da "In quel preciso momento", 1950)

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