venerdì 3 febbraio 2017

Claudia e Marcello



Claudia e Marcello


Ottoemezzo - Federico Fellini   1963 

     

Stralcio



M – Claudia  (sospirato)

C – Come stai ?

M – Bene, e te ?

      Ahh.....finalmente sei venuta. Usciamo, vuoi ?

C – Ti presento Caroline la mia segretaria

M – Si.

 

La segretaria si presenta: I’d like to meet you

 

M – Ma vorrei parlarti da sola

C – Quando cominciamo il film ?

M - Presto prestissimo

C - Ma io che parte faccio

M – E’… ti dirò tutto dopo

C – Sono molto contenta di lavorare con te, spero di esserti d’aiuto.

      Però voglio saper tutto è ?            

      Dove andiamo adesso ? 

      ........

     Allora ?

M – Di qua

 

Salgono in macchina, e  partono. Claudia  è  alla guida, Marcello  è seduto  al  suo  fianco.

 

M – Quanto sei bella, mi metti soggezione mi fai battere il cuore come un collegiale.

       Non ci credi è ?

       Che rispetto vero, profondo,  comunichi.

       Claudia, ...........di chi sei innamorata ?

       Con chi stai ?

       A chi vuoi bene ?

C – A te !

M – Sei arrivata proprio in tempo sai.

       Ma perché sorridi così. Non si capisce mai se giudichi, se assolvi, se mi stai     

       prendendo in giro

C – Sto a sentire. Hai detto che vuoi parlarmi, raccontarmi del film.

      Io non so niente.

M –  Ah ... (sospiro)  ........Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita 

       da capo ?   

       Di scegliere una cosa, una cosa sola e di essere fedele a quella, riuscire a falla

       diventare la ragione della tua vita. Una cosa che raccolga tutto, che diventi tutto,

       proprio perché è la tua fedeltà che la fa diventare infinita. Saresti capace ?

       (pausa)

       Ecco ascolta: se io ti dicessi: Claudia…..?

 

Claudia  guarda  Marcello

 

C- Da che parte si va ? Non conosco la strada.

     E tu, saresti capace ? (allude  alla  precedente  domanda)

 

Si  sente  lo scorrere  dell’acqua

 

M – Ci deve essere la sorgente qui vicino, senti ?

      Prova a voltare di qua

      No, questo tipo no, non è capace.

      Questo vuole prendere tutto, arraffare tutto, non sa rinunciare a niente.

      Cambia strada ogni giorno perché ha paura di perdere quella giusta e sta

      morendo  come dissanguato.

C – E così finisce il film ?

M – No, comincia così. Poi incontra la ragazza della fonte.

      E’ una di quelle ragazze che danno l’acqua per guarire: E’ BELLISSIMA !

      Giovane e antica, bambina e già donna, autentica, solare.

      Non c’è dubbio che sia Lei la sua salvezza

 

Marcello  guarda  Claudia  e  gli  spiega  il personaggio  che  interpreterà  nel  film

 

M – Sarai vestita di bianco. Avrai i capelli lunghi.

       Così come li porti tu

 

Arrivano  in  un posto  buio  e   desolato.  Si  sente  il  vento.

Scendono   dall’ auto.

 

M- Spegni i fari.

 

Una  Musa  vestita  di  bianco  prepara  un  tavolo  per  due.

L’atmosfera  è  onirica.

 

C – E poi ?

 

Marcello  scende  dall’auto  e  si  allontana  da  solo.

 

C – Andiamo via di qui.

      Mi fa impressione questo posto.

      Non mi sembra vero.

M – A me invece piace moltissimo, guarda un po' ?

 

Claudia  sorride

 

C – Della storia che mi hai raccontato non ho capito quasi niente. Ma scusa un

     tipo così, come tu l’hai descritto, che non vuole bene a nessuno, non fa mica

     tanta pena sai ? 

     In fondo è colpa sua.

     Che cosa pretende dagli altri ?

M – Perché credi che io non lo sappia ?

       ….come sei noiosina……. Anche tu.

C – Ahhh…..ma non ti si può dire proprio niente. Quanto sei buffo con quel

      cappellaccio, truccato da vecchio.

      …………Io non capisco… Incontra  una ragazza che  lo può  far rinascere

      che gli ridà vita, e lui la rifiuta.

M – Perché non ci crede più...

 

C – PERCHE’ NON SA VOLER BENE

 

M – Perché non è vero che una donna possa cambiare un uomo.

 

C - PERCHE’ NON SA VOLER BENE

 

M – E perché, soprattutto, non mi va di raccontare……un'altra STORIA BUGIARDA.

 

C - PERCHE’ NON SA VOLER BENE

 

M – Mi dispiace Claudia di averti fatta veneri fin quassù. Ti domando scusa.

C – Che imbroglione che sei. Allora non c’è questa parte nel film ?

M – Hai ragione tu sai, non c’è la parte nel film, non c’è neanche il film, non c’è

       niente di niente da nessuna parte. Per me la faccenda potrebbe finire qui!

     

La  realtà,  il  convergente  si  riappropria   di   Marcello  e  la  vita

torna   a  scorrere  con  tutto  il  suo  fardello  di  macerie  accanto.

 

 

 

Piccole  note  :

 

Nelle  riprese  cinematografiche   la  luce  non  illumina   mai  completamente  il viso  di   Marcello .

Claudia  ha  sempre  delineato  perfettamente  il  primo   piano.

 

Nel  viaggio  in  auto  guida  Claudia.

 

Marcello  ha  la  camicia  sbottonata  e   la  cravatta  trasandata.

Nel  finale  si  ricompone  ,  si  sistema  la  cravatta  e si  riappropria

delle   sue  “macerie”,  l    illusione  è  terminata.

 

Claudia  rimane  sempre  se  stessa  ,  consapevole  e  lucida.

 

 

Claudia , la Musa liberatrice. Annulla per un attimo le tue macerie. L’illusione dura il tempo di un breve viaggio in auto , poi tutto ricade nella realtà e ti riappropri del tuo sgomento.                                                


L’auto, Claudia che guida, la possibilità, il dono al bambino, la donna che salva e che ti porta via, ti da una possibilitaà di salvezza. Fellini sa giaà che nulla si realizzerà. Tutto saraà onorico e illusorio. Il perdersi è bello, anche se temporaneo.


Le ombre marcate e la scarsa luce di Marcello sottolineano il travaglio, l’impossibilitaà di migliorarsi e, purtroppo, di stagnare. Sarebbe meglio dissanguarsi, poi però ci si contiene e si accroccano le macerie.


 


I contorni di Claudia sono netti. L ‘incarnazione del possibile, è  seduta accanto a Marcello, guida un’auto, Marcello crede, per un attimo, che sia possibile salvarsi, riproporsi, riprovare, credere, o meglio ricredere. Poi passa, la razionalità distrugge e la costruzione svanisce.


L’ombra opprimente di Marcello, completamente oscurato. La luce di Claudia.


 



Il dono presente, forse si potrebbe raggiungere, bisognerebbe credere di piuù in se stessi, avere fiducia o anche essere irresponsabili ed incoscienti.


 


La delusione, l’accettazione del proprio assurdo.


 



 


.

.......................PERCHE’ NON SA VOLER BENE.........................................

 

............................................PERCHE’ NON SA VOLER BENE................................................

 

....................................................................PERCHE’ NON SA VOLER BENE..................................

 


Al possibile non si crede, si preferisce pensare che sia impossibile e si lascia.


Il normale corso della vita riprende, con tutte le sue assurdità, nulla sembra liberarci,

cosa mai potrà evidenziare il vecchio che è in noi?


 


Si accetta, si annuisce, ci si piega sperando di mantenere viva la CURIOSITA’.

luciopicca

 

 

 


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