Sileno è una figura
della mitologia greca.
Era una divinità dei boschi, imparentati con i centauri.
Veniva raffigurati come esseri umani con caratteristiche animalesche: orecchie, coda e piedi di cavallo.
Furono inizialmente aggiunti al corteo di Dioniso, rappresentati come obesi ed ubriachi. Furono successivamente considerati saggi, dotati del dono della profezia.
Veniva raffigurati come esseri umani con caratteristiche animalesche: orecchie, coda e piedi di cavallo.
Furono inizialmente aggiunti al corteo di Dioniso, rappresentati come obesi ed ubriachi. Furono successivamente considerati saggi, dotati del dono della profezia.
Ciò che dice
Sileno nella Nascita della Tragedia:
L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine fra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: "Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto".
L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine fra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: "Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto".
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